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La crisi colpisce duro anche nel cuore della ricca e alacre Lombardia e Pavia da "Oxford sul Ticino" diventa "capitale italiana delle slot machine". Quattro trentenni, un po' per esperimento, un po' per attivismo, fondano il Collettivo Senza Slot e si occupano della questione usando gli strumenti e i linguaggi dei social network e delle lotte giovanili. Due di loro sono informatici e creano un sito, senzaslot.it, che mappa "dal basso" i bar senza macchinette mangiasoldi. In pochi mesi arrivano quasi 2000 segnalazioni da tutta Italia e il Collettivo comincia a chiedersi quali siano gli interessi che muovono la grande macchina "mangiauomini". "Senza Slot" diventa un fenomeno mediatico: compare su giornali, radio, televisioni; dà vita, il 18 maggio 2013 a Pavia, a una manifestazione nazionale di protesta; contribuisce a fare rete tra chi è impegnato nella lotta contro il gioco d'azzardo (tra i tanti: Libera, la comunità di S. Benedetto al Porto di Genova, il Nuovo Cinema Palazzo a Roma). A questo punto la lobby del gioco d'azzardo legalizzato prende contromisure: presenta un esposto che accusa il Collettivo di essere dei terroristi! La risposta del Collettivo è questo libro, uno spazio di riflessione e di controinformazione che dà la parola a voci diverse: il giocatore d'azzardo che lotta per smettere e l'installatore che vorrebbe affrancarsi dalle concessionarie; psicologi come Mauro Croce e Claudio Dalpiaz, esperti di gioco e videogioco come Beniamino Sidoti e Paolo Pedercini di Molleindustria...